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Benvenuto in questo piccolo angolo del Web dove il tempo non scorre: si è fermato a quando valori, abitudini e modi di vivere erano molto diversi dal caos odierno.
Viareggio era un paesello che viveva di pesca e turismo, si conoscevano tutti: dal menestrello al maestro d'ascia al lattaio. Lungo le strade polverose passava qualche carrozza, una soffice brezza di maestrale mischiava profumi di salmastro e pino marittimo tra le case in legno.
Quello che oggi sembrerebbe lo scenario di un film d'altri tempi era invece realtà, quotidianità... Buona visione.
Il 4 luglio 1902, due giorni dopo la venuta in città di Margherita di Savoia, prima regina d’Italia e intima amica di Giosué Carducci, Viareggio volle dedicarle il bel viale a mare che era stato consolidato con una massicciata di sassi e ghiaia nell’aprile dell’anno precedente. L’8 settembre 1908 il regime di Salò annullò tutti i toponimi sabaudi a causa del "tradimento" della monarchia, così il viale prese il nome di Ettore Muti, segretario del partito fascista. Caduto il fascismo, il nome cambiò in viale della Libertà, ma successivamente tornò al nome originale di regina Margherita.
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