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Benvenuto in questo piccolo angolo del Web dove il tempo non scorre: si è fermato a quando valori, abitudini e modi di vivere erano molto diversi dal caos odierno.
Viareggio era un paesello che viveva di pesca e turismo, si conoscevano tutti: dal menestrello al maestro d'ascia al lattaio. Lungo le strade polverose passava qualche carrozza, una soffice brezza di maestrale mischiava profumi di salmastro e pino marittimo tra le case in legno.
Quello che oggi sembrerebbe lo scenario di un film d'altri tempi era invece realtà, quotidianità... Buona visione.
Già via della Luna, fu intitolata allo scrittore il 31 ottobre del 1900. Originariamente terminava in piazza Shelley, venne poi prolungata fino ad attraversare i giardini d’Azeglio. Dal 1894 vi fu la sede della Croce Verde, oggi in via Garibaldi.
Già via del Fabbretto, fu intitolata al maestro quando egli era ancora in vita; una legge del 1927 stabilisce che nessuna strada può essere intestata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Il 31 ottobre 1900, a distanza di sette mesi dalla concessione al maestro della cittadinanza onoraria, questa strada prese il nome di Giacomo Puccini.
Già via della Casina, già via della Passeggiata o del Giardino, è la strada più lunga di Viareggio: collega la Burlamacca alla fossa dell’Abate. Fino alla prima metà dell’800 si interrompeva agli inizi della pineta di ponente, poi prolungata. Antonio Fratti fu un patriota repubblicano al seguito di Garibaldi che nel 1891 tenne una conferenza a Viareggio sulla "questione operaia e crisi economica". La strada gli fu intitolata il 31 ottobre del 1900 a seguito della sua morte, avvenuta tre anni prima.
Già via Nuovissima, fu tracciata a metà dell’800 segnando il limite nord della città. Venne intitolata al grande compositore il 31 ottobre 1900, circa tre mesi prima della sua scomparsa. Prima del 1927 questa strada era interrotta da un fabbricato all’altezza della via Veneto; oltre tale fabbricato, verso mare, la strada prendeva il nome di via Rossini. In quell’anno venne demolito il fabbricato e l’intera strada prese il nome dell’illustre musicista Giuseppe Verdi.
Già piazza delle Erbe (o degli Erbaggi), indicava il luogo destinato al mercato della frutta e degli ortaggi. Il 31 ottobre 1900 la città volle onorare il famoso violinista viareggino Ippolito Ragghianti, che in quella piazza nacque e morì a soli 29 anni destando grande commozione. Ai suoi funerali presero parte anche Giacomo Puccini e Pietro Mascagni.
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